Tre persone sono state arrestate con l’accusa di riciclaggio, autoriciclaggio, trasferimento fraudolento di valori e frode fiscale. Le accuse sono state notificate dai militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Napoli e dal personale del Nucleo investigativo centrale di Roma della polizia penitenziaria, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia partenopea.

Le misure cautelari riguardano anche il cugino del boss detenuto del clan Lo Russo Oscar Pecorelli. Queste azioni sono conseguenza di un’indagine che ha portato alla luce un sistema complesso di riciclaggio di denaro e beni, che coinvolgeva anche la famiglia del boss detenuto.

Le persone coinvolte sono accusate di aver agito come prestanome, intestando immobili e imprese al boss detenuto per permettergli di eludere i sequestri. Inoltre, sono emerse operazioni di riciclaggio effettuate attraverso l’acquisto di beni di lusso all’estero con pagamenti in criptovaluta.

Le misure cautelari riguardano diversi soggetti coinvolti nell’attività illecita, che hanno ricevuto sequestri di beni e denaro per un valore complessivo di oltre 8 milioni di euro. Le indagini hanno portato alla luce un sistema sofisticato di riciclaggio di denaro e frode fiscale, che coinvolgeva diverse attività commerciali intestate a prestanome privi di capacità contributiva.

Queste azioni dimostrano l’impegno delle forze dell’ordine nel contrastare le attività illecite legate alla criminalità organizzata e nel perseguire coloro che cercano di eludere la legge attraverso sistemi complessi di riciclaggio di denaro.

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