Una giovane minorenne di soli 16 anni si è trovata a vivere un incubo dopo essere stata cacciata di casa dalla madre e aver deciso di andare a vivere con il compagno in una baracca a Giovi. Quello che doveva essere un rifugio d’amore si è trasformato in una prigione, con il compagno che la teneva segregata e la sottoponeva a continue violenze.

Grazie al coraggio di chiedere aiuto a una compagna di classe e denunciare tutto ai carabinieri, la ragazza è riuscita a salvarsi. Dopo essere finita in una comunità protetta, ha messo alla luce il suo bambino e ha trovato la sua strada, lavorando ogni giorno per costruire un futuro migliore per sé e per il figlio.

Ora, a 18 anni, si trova in un processo in tribunale contro il suo ex compagno, accusato di maltrattamenti aggravati dalla circostanza della gravidanza della minore. Durante le udienze sono emersi dettagli inquietanti sul contesto familiare della ragazza, con la madre dell’imputato che non si è preoccupata della figlia e la compagna di classe che ha confermato la situazione di solitudine e abbandono della giovane.

Il processo dovrà fare luce sul calvario vissuto dalla ragazza e sulle responsabilità dell’imputato, evidenziate dalle foto dei maltrattamenti subiti che la vittima inviava alla sua compagna di classe. Questa giovane, vittima di violenza e abbandono, ora cerca di costruire un futuro migliore per sé e per il suo bambino, tagliando ogni legame con la famiglia d’origine e il presunto padre del bambino che non lo ha mai riconosciuto.

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