Lo scandalo dell’inchiesta a Salerno ha portato alla luce un’organizzazione criminale che favoriva l’immigrazione clandestina attraverso il pagamento di ingenti somme di denaro per ottenere un permesso di soggiorno in Italia. L’operazione ha portato all’arresto di 36 persone coinvolte in attività illegali legate alla corruzione e al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
I Carabinieri per la Tutela del Lavoro hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 31 persone, tra cui funzionari pubblici degli Ispettorati Territoriali del Lavoro di Napoli, accusati di aver garantito l’emissione di falsi documenti in cambio di denaro. L’indagine ha rivelato l’esistenza di un’associazione per delinquere che avrebbe generato un volume di affari illeciti per diversi milioni di euro.
Tra i coinvolti vi erano cittadini stranieri che agivano come intermediari per connazionali desiderosi di stabilirsi in Italia, datori di lavoro corrotti che attestavano falsamente i requisiti per le domande di permesso di lavoro e faccendieri che fornivano documentazione falsa. Inoltre, alcuni referenti di patronati avrebbero inoltrato richieste di nulla osta al lavoro per cittadini extracomunitari durante i cosiddetti click day.
L’operazione, coordinata dalla Dda di Salerno con il supporto della Guardia di Finanza, ha permesso di sequestrare somme di denaro ritenute illecite e di smantellare un’organizzazione criminale che operava nell’ombra. Le indagini sono state coordinate dalla Procura Distrettuale di Salerno con il supporto della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, evidenziando l’importanza della lotta contro la corruzione e l’immigrazione clandestina.