Un’inchiesta condotta dai Carabinieri per la Tutela del Lavoro e dalla guardia di finanza ha portato alla luce una vasta truffa che ha coinvolto almeno 2.000 cittadini extracomunitari, i quali avrebbero ottenuto documentazione falsa per soggiornare in Italia. Il procuratore Giuseppe Borrelli ha dichiarato che un’organizzazione criminale avrebbe presentato richieste fittizie di nullaosta al lavoro per conto di questi cittadini, sfruttando aziende compiacenti e intermediari pubblici e privati.

Durante le indagini sono emersi i ruoli dei vari soggetti coinvolti: intermediari stranieri, datori di lavoro corrotti, faccendieri che falsificavano documenti, referenti di patronati che inoltravano le richieste e pubblici ufficiali corrotti che garantivano l’esito positivo delle istanze. Questa rete criminale si occupava anche del riciclaggio dei proventi illeciti ottenuti attraverso questa truffa.

Le indagini hanno portato a 31 misure cautelari e al sequestro di beni, sotto il coordinamento della Direzione distrettuale Antimafia di Salerno insieme alla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo. È preoccupante vedere come il sistema di accoglienza e di regolarizzazione possa essere così facilmente manipolato per fini illeciti. È importante che le autorità contino a vigilare su queste pratiche fraudolente per garantire la legalità e la sicurezza nel nostro paese.

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