Il processo per l’omicidio dell’ingegnere Salvatore Coppola ha preso il via questa mattina a Napoli, con il presunto mandante Gennaro Petrucci che sarà testimone protetto e assistito in aula. Petrucci, 73 anni e marito di Silvana Fucito, è considerato un simbolo dell’antiracket ed è attualmente un “collaboratore di giustizia”. Insieme a lui, è imputato anche il 64enne Mario De Simone, ritenuto l’esecutore materiale del delitto.
Su richiesta del pm Sergio Raimondi, Petrucci assumerà la doppia veste di imputato e testimone assistito e sarà ascoltato in aula già alla prossima udienza, protetto da un paravento come richiesto dal suo avvocato Maria Di Cesare. L’ingegnere Salvatore Coppola è stato ucciso a Napoli il 12 marzo 2024, nel parcheggio di un supermercato di via Protopisani. Secondo l’accusa, il responsabile degli spari è stato Mario De Simone, pagato 20mila euro per compiere l’omicidio. Si suppone che il movente dell’assassinio sia legato a una disputa riguardante una villa a Portici, in provincia di Napoli, e che il mandante del delitto sia stato proprio Petrucci.
Il pubblico ministero ha annunciato il deposito del verbale con le nuove dichiarazioni di Petrucci sulla vicenda, che sarà ascoltato nuovamente in aula. La vicenda continua a suscitare scalpore e attenzione mediatica, con la giustizia che cerca di fare luce su questa tragica vicenda.