Il caso di Giovanbattista Cutolo, il giovane musicista e compositore ucciso a Napoli lo scorso 31 agosto, ha scosso profondamente l’opinione pubblica e ha sollevato importanti questioni sulla giustizia e sulla devianza minorile. La madre del giovane, Daniela Di Maggio, ha espresso la sua indignazione nei confronti del garantismo ideologico che, a suo dire, ha permesso all’assassino di suo figlio di essere libero nonostante un precedente tentato omicidio e di compiere il terribile gesto che ha portato alla morte di Giovanbattista.
Durante un dibattito sul tema della devianza minorile, alcuni avvocati hanno sostenuto la necessità di rieducare i giovani devianti, sottolineando che possono cambiare. Tuttavia, Daniela Di Maggio ha ribadito con forza la sua posizione, sottolineando la necessità di inasprire le pene per i minori coinvolti in reati gravi. Rivolgendosi al garante per i detenuti Samuele Ciambriello, presente in sala, la madre di Giovanbattista ha espresso la sua delusione per la mancanza di risposte e di sostegno da parte delle istituzioni.
Secondo Daniela Di Maggio, la società italiana è stata rovinata dal garantismo ideologico che, a suo parere, mette a rischio la sicurezza dei cittadini e non tutela adeguatamente le vittime e le loro famiglie. La madre di Giovanbattista ha sottolineato la mancanza di empatia verso chi ha perso un proprio caro a causa della violenza e ha evidenziato la necessità di riformare le leggi in materia di giustizia minorile per garantire una maggiore protezione per tutti.
La tragedia che ha colpito la famiglia di Giovanbattista Cutolo ha evidenziato le lacune del sistema giudiziario italiano e ha sollevato importanti interrogativi sulla necessità di riforme legislative per affrontare in modo efficace il fenomeno della devianza minorile. La madre del giovane musicista ha promesso di continuare la sua battaglia per rendere giustizia a suo figlio e per garantire che tragedie simili non si ripetano in futuro.