Il tribunale del Riesame di Napoli ha stabilito che non c’era alcun accordo corruttivo tra l’ex garante dei detenuti della provincia di Caserta, Emanuela Belcuore, e il detenuto del carcere di Santa Maria Capua Vetere, Mario Borrata. I regali ricevuti dalla Belcuore tramite la sorella di Borrata, Sara, non rappresentano il prezzo della corruzione, ma semplici doni dovuti alla relazione tra la garante e il detenuto.
Mario Borrata, già in cella per un omicidio di camorra, è stato colpito da misura carceraria insieme alla sorella Sara, finita agli arresti domiciliari. Nonostante l’annullamento della contestazione di corruzione, restano le restrizioni alla libertà decise dal gip, in quanto è rimasto in piedi il reato di ricettazione di un telefonino utilizzato in cella da Borrata.
Il difensore dei fratelli Borrata, Angelo Raucci, ha dimostrato che i regali come le scarpe Gucci, i vestiti e i soldi dati alla Belcuore non erano legati a presunti favori, ma erano invece regali d’amore. La Belcuore si è dimessa dal ruolo di garante nel luglio 2023.
In conclusione, il tribunale del Riesame ha chiarito che non vi era alcun accordo corruttivo tra la Belcuore e Borrata, e che i regali ricevuti erano semplici dimostrazioni di affetto, non legate a favoritismi o corruzione.