Un nuovo articolo di approfondimento è stato pubblicato sull’E-Journal degli scavi di Pompei, riguardante i recenti rinvenimenti nella Regio IX, insula 10. Le indagini archeologiche in corso hanno portato alla luce numerosi graffiti nel salone nero e negli ambienti circostanti, rivelando tracce della vita vissuta in quei luoghi.

Tra i graffiti troviamo iscrizioni di persone che hanno lasciato la propria firma accanto alle rappresentazioni di Elena e Paride. Tra i nomi citati ci sono Pudens, Vesbinus, Valerius, Silvanus e Modestus o Modesta. Si trova anche un saluto che augura felicità e benessere ai padroni della casa, con l’espressione “hic et ubique”, che significa “qui e ovunque”.

Questo saluto, noto principalmente dalle pareti pompeiane, mette in connessione Pompei con Shakespeare, attraverso la preghiera liturgica. Infatti, con un “hic et ubique” inizia la battuta di Amleto rivolta al fantasma del padre.

Gli autori dell’articolo, Maria Chiara Scappaticcio e Gabriel Zuchtriegel, hanno analizzato e interpretato questi graffiti, offrendo nuove prospettive sulla vita quotidiana a Pompei.

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