Un dipendente di un Comune della Costiera Amalfitana è stato sospeso dalle sue funzioni a seguito delle accuse di violenza sessuale nei confronti di una minorenne. Secondo quanto riportato, l’uomo avrebbe molestato la ragazza, palpeggiandola e tentando di baciarla, durante una visita presso un’attività commerciale gestita dalla moglie del dirigente.

Le indagini sono state avviate dopo la denuncia della giovane e di sua madre ai Carabinieri, e il dipendente è stato posto agli arresti domiciliari lo scorso maggio. In seguito a questa misura restrittiva, il dirigente comunale è stato sospeso dalle sue funzioni e il segretario generale ha assunto temporaneamente la responsabilità del settore precedentemente guidato dall’indagato.

Secondo la normativa vigente, il dipendente sospeso manterrà il diritto a ricevere un’indennità corrispondente al 50% dello stipendio, alla retribuzione individuale d’anzianità e agli assegni del nucleo familiare, escludendo ogni altra forma di compenso accessorio fino a revoca del provvedimento.

Questo caso ha suscitato molte polemiche e ha portato alla luce la gravità di certe situazioni di violenza sessuale. È importante che la giustizia faccia il suo corso e che si tenga conto della gravità di tali reati, soprattutto quando riguardano minori.

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