Il mondo del ciclismo dilettantistico veneto è stato scosso da un vero e proprio terremoto a seguito di un’indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Vicenza. L’inchiesta ha portato alla luce un vasto giro di fatture false per la sponsorizzazione, coinvolgendo i dirigenti del team di Breganze (Vicenza) VC Breganze e Cyberteam Breganze, insieme a decine di aziende del vicentino. Dopo tre anni di calvario giudiziario, Giuseppe Parolisi, 42enne di Caserta ma residente a Vedelago, è stato assolto con formula piena dal Tribunale berico.

Parolisi era stato coinvolto nell’inchiesta in qualità di direttore sportivo giovanile del team ciclistico di Breganze. Secondo le indagini, alcuni degli indagati avevano sottoscritto contratti di sponsorizzazione per 1,4 milioni di euro, di cui una parte sarebbe stata restituita agli sponsor in contanti per evadere le tasse. Parolisi è stato inoltre trovato in possesso di una chiavetta con la vera contabilità del team.

Nonostante le prove presentate dalla Guardia di Finanza, l’avvocato di Parolisi è riuscito a dimostrare che il 42enne era in servizio in date cruciali, smentendo così le accuse. Al termine del processo, sono stati condannati il proprietario e il manager della società di ciclismo, mentre molti imputati hanno patteggiato.

Questa vicenda ha scosso il mondo del ciclismo dilettantistico veneto, mettendo in luce pratiche illegali legate alla sponsorizzazione. La sentenza di assoluzione di Parolisi segna la fine di un lungo periodo di incertezza e conferma la sua innocenza.

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