Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha concesso la grazia al senologo Carlo Iannace, il medico in servizio presso l’ospedale “Moscati” di Avellino condannato in via definitiva dalla Corte di Cassazione per il reato di falso ideologico continuato ed in concorso commesso da un pubblico ufficiale in atti pubblici. Il provvedimento, firmato il dieci luglio scorso sulla base dell’articolo 87 della Costituzione, fa riferimento alla sola pena accessoria di tre anni di interdizione dai pubblici uffici.

Il medico, attuale responsabile della Breast Unit dell’ospedale avellinese, potrà dunque continuare a lavorare presso le strutture pubbliche. Era stato condannato nel processo Welfare a tre anni ed un mese di reclusione per presunte irregolarità su operazioni estetiche riguardanti alcune pazienti che erano state operate per tumore al seno che avrebbero consentito al medico di intascare rimborsi e premi di produttività non dovuti.

La decisione del Presidente Mattarella di concedere la grazia a Carlo Iannace ha destato diverse reazioni, con alcuni che apprezzano la possibilità per il medico di continuare la sua attività professionale e altri che criticano la decisione di concedere la grazia in un caso di condanna per reati gravi come il falso ideologico. Resta comunque il fatto che la grazia presidenziale è un atto di clemenza che può essere concesso in determinate circostanze e che, in questo caso, ha permesso al dottor Iannace di evitare l’interdizione dai pubblici uffici e di continuare a svolgere il suo lavoro in ambito sanitario.

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