Il 40enne di Sala Consilina è stato rimesso in libertà dopo essere stato arrestato con l’accusa di estorsione e induzione al suicidio nei confronti di un uomo di Modena. Il giudice ha deciso di revocare la misura cautelare della custodia in carcere poiché l’uomo, pur rimanendo formalmente indagato, sarebbe a sua volta vittima di una truffa sentimentale che lo ha coinvolto involontariamente nel ricatto che ha portato all’atto estremo dell’uomo di Modena.

Durante mesi, il 40enne ha intrattenuto una relazione virtuale su Telegram con una donna che gli chiedeva denaro e l’attivazione di carte di debito a suo nome, fingendo di avere difficoltà economiche. Pur di mantenere la relazione, l’uomo ha acconsentito alle richieste della donna, senza rendersi conto del vero scopo dietro di esse.

Durante l’interrogatorio, il 40enne ha sostenuto di essere ignaro delle attività criminali e di essere stato vittima di un inganno sentimentale. La difesa ha sottolineato come l’unico elemento indiziario a suo carico, una chiamata intercettata durante le indagini, non fosse sufficiente a dimostrare la sua colpevolezza. Inoltre, la cronologia delle operazioni finanziarie ha mostrato delle discrepanze che hanno indebolito ulteriormente l’accusa.

In conclusione, il 40enne è stato rilasciato in attesa di ulteriori sviluppi dell’indagine, con il sospetto che possa essere stato vittima di un inganno piuttosto che un complice consapevole. La vicenda mette in luce l’importanza di prestare attenzione alle relazioni virtuali e di non cadere vittima di truffe sentimentali che possono avere conseguenze drammatiche.

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