Il 9 settembre è una data particolare per Atrani: si commemorano i quattordici anni dall’alluvione che ha colpito il paese della Costiera Amalfitana. Una tragedia naturale che ha portato alla morte di Francesca Mansi, trascinata via dalla colata di fango che ha devastato il villaggio. Le conseguenze di quel tragico evento hanno provocato la morte anche di Francesco Corvino, che ha subito danni a causa dell’alluvione. Il nipote, che porta lo stesso nome e cognome del nonno, chiede che venga ricordato come la seconda vittima dell’alluvione ad Atrani.

Francesco Corvino racconta con emozione quello che è accaduto quel giorno. Mentre era a casa a studiare, ricevette una chiamata che lo avvisava che suo nonno era al bar a causa della pioggia e aveva bisogno di essere aiutato a tornare a casa. Scendendo per le strade di Atrani, vide l’orrore della piazza sommersa dal fango, le auto trascinate via e la gente in preda al panico. Suo padre riuscì a trarre in salvo il nonno, ma i traumi subiti portarono alla sua morte pochi giorni dopo.

La famiglia di Francesco Corvino chiede che il nome del nonno venga ricordato insieme a quello delle altre vittime dell’alluvione. Non cercano risarcimenti o cause legali, ma solo il riconoscimento della sua tragedia. Restano fiduciosi nelle istituzioni e nella solidarietà della comunità di Atrani. Inoltre, rinnovano il ricordo di Francesca Mansi, un’altra vittima di quel tragico evento, nella speranza che simili tragedie non si ripetano mai più.

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