Un recente scandalo ha coinvolto due dipendenti dei centri vaccinali della provincia di Salerno, accusati di aver creato un sistema per generare falsi certificati vaccinali durante l’obbligo del Green Pass per l’accesso ai luoghi di lavoro. L’inchiesta condotta dal pubblico ministero Gianpaolo Nuzzo ha rivelato un presunto meccanismo illecito che ha coinvolto circa 100 persone.

Il presunto meccanismo delle false certificazioni coinvolgeva un volontario del centro vaccinale di Fisciano e un impiegato amministrativo del centro di Sarno, che avrebbero utilizzato le proprie credenziali per accedere alla piattaforma informatica “Sinfonia” della Regione Campania. Qui avrebbero registrato la somministrazione di vaccini mai effettuati, generando così falsi atti pubblici digitali che attestavano una vaccinazione inesistente.

Tali documenti, collegati alla piattaforma nazionale Sogei, permettevano la creazione del Green Pass, fondamentale durante la pandemia per l’accesso a servizi, attività e luoghi di lavoro.

I due dipendenti sono accusati di vari reati, tra cui falso materiale commesso da pubblico ufficiale, falso commesso da privato e accesso abusivo a un sistema informatico o telematico. Dieci beneficiari dei falsi certificati hanno chiesto la messa alla prova in un procedimento che si è diviso in diversi fascicoli. Prossimamente si terranno udienze davanti ai GUP Indinnimeo e Rossi, dove verranno affrontati i procedimenti giudiziari.

I due principali indagati potrebbero optare per il patteggiamento, mentre i beneficiari delle falsificazioni dovranno rispondere delle proprie azioni davanti alla legge. Questo scandalo ha messo in luce la necessità di controlli più rigorosi e di una maggiore attenzione nella gestione dei dati sensibili, soprattutto in un periodo così delicato come quello della pandemia.

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