Operazione antidroga a Napoli: 11 arresti e il boss riesce a fuggire

NAPOLI. Una nuova operazione della Polizia di Stato ha portato all’arresto di undici persone legate al clan Esposito-Nappi, attivo nella gestione dello spaccio e dei parcheggi nella zona occidentale di Napoli. Nonostante gli sforzi delle forze dell’ordine, il boss è riuscito a sfuggire alla cattura e attualmente è ricercato dalla Squadra Mobile di Napoli.

Le accuse nei confronti dei membri del clan sono gravi: associazione di stampo mafioso, detenzione e spaccio di stupefacenti, possesso di armi illegali, ricettazione e favoreggiamento personale, il tutto aggravato dal metodo mafioso. Le indagini hanno dimostrato che il clan Esposito-Nappi era in grado di gestire i propri affari illegali grazie all’Alleanza di Secondigliano e ai legami con il clan Licciardi.

Oltre allo spaccio di droga, il clan controllava anche i parcheggi abusivi nell’area di Bagnoli e i locali notturni del quartiere flegreo. I parcheggiatori abusivi erano costretti a versare ingenti somme di denaro al clan per poter continuare la propria attività illecita, con introiti che arrivavano fino a 5000 euro al giorno.

Inoltre, durante le indagini sono state sequestrate numerose armi da fuoco in possesso del clan. Ma le novità non finiscono qui: nell’ambito dello stesso blitz, è stata eseguita un’ordinanza per un omicidio risolto dopo 24 anni. Due membri del clan Esposito-Nappi sono stati arrestati con l’accusa di omicidio aggravato dal metodo mafioso, in relazione all’uccisione di Antonio Ivone avvenuta nel 2000.

L’omicidio di Ivone è stato ricondotto a uno scontro tra il clan D’Ausilio – da cui è nato il clan Esposito-Nappi – e gruppi criminali avversi per il controllo delle attività illecite nella zona di Bagnoli e nell’area flegrea. Le indagini hanno permesso di fare luce su questo grave fatto di sangue, dimostrando una volta di più la ferocia e la pericolosità delle organizzazioni criminali presenti a Napoli.

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