La situazione riguardante Enrico Coscioni, direttore del Dipartimento di Cardiochirurgia dell’Azienda Ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona, si è ulteriormente complicata con l’imposizione di una nuova misura cautelare: il divieto di dimora nel territorio comunale di Salerno. Questo provvedimento è stato adottato in relazione alle indagini che lo coinvolgono per presunte violazioni delle prescrizioni imposte dal divieto di esercizio della professione medica.

Coscioni era stato sospeso dall’esercizio della professione medica il 6 marzo scorso insieme ad altri membri dell’equipe cardiochirurgica da lui diretta, a seguito del caso di Umberto Maddolo, deceduto dopo un intervento chirurgico eseguito nel dicembre 2021. Tuttavia, secondo quanto riferito dal procuratore della Repubblica, Coscioni avrebbe continuato a gestire il reparto di Cardiochirurgia nonostante l’interdizione, impartendo disposizioni e fornendo consulenze mediche ai colleghi.

La vicenda ha suscitato reazioni nel panorama politico e sanitario locale, con Mario Polichetti, responsabile nazionale del comparto Sanità e Politiche sociali dell’Udc, che ha chiesto con forza le dimissioni di Vincenzo D’Amato, attuale manager del “Ruggi”. Polichetti ha espresso la sua indignazione per la mancata rimozione di D’Amato nonostante le gravi circostanze, sottolineando l’inaccettabilità della situazione.

La richiesta di un cambio ai vertici del “Ruggi” è sempre più pressante, mentre la vicenda Coscioni continua a essere al centro di approfondimenti giudiziari e mediatici. La gestione del comparto ospedaliero è stata messa a dura prova da numerosi casi delicati, e la situazione appare sempre più critica.

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