Antonio Borrelli MEDIO VOLTURNO. Cinghiali e uccelli: sono queste le specie animali recentemente finite nel mirino dei bracconieri. Per contestare il fenomeno si fa sempre più fitta la task force anti-bracconaggio nel Medio Volturno. L’ultimo blitz dei carabinieri forestali di Caserta sui Monti Tifatini: nella località «Bosco San Vito» della frazione Sant’Angelo in Formis, su un terreno agricolo i militari hanno trovato una grossa e pesante trappola realizzata con tubi in ferro elettrosaldati e una rete metallica, utilizzata per la cattura di cinghiali selvatici che popolano la circostante vasta area boscata. La trappola era posizionata in prossimità di un’abbeverata artificiale dove spesso i cinghiali si radunano durante la notte per rifocillarsi. La trappola artigianale, risultata efficace e in funzione, aveva il portello a chiusura basculante aperto e pronto a scattare e a catturare l’ennesimo cinghiale. Secondo le ricostruzioni dei forestali, questa tipologia di trappola viene utilizzata dai bracconieri per catturare degli esemplari vivi di cinghiale di giovane età da poter poi allevare. Quando vengono catturati capi adulti vengono invece uccisi nella gabbia stessa per ricavare carni da destinare ad autoconsumo e/o da avviare ad illecita commercializzazione. Prima di procedere al sequestro della trappola, i militari hanno provveduto a renderla inefficiente, per poi evidenziare lo stato del sequestro. Intanto però sono in corso accertamenti per risalire agli autori - che ad oggi restano ignoti. Dai cinghiali agli uccellini. Solo pochi giorni fa a Sessa Aurunca, infatti, un blitz del Wwf di Caserta ha mobilitato i militari dei Carabinieri e ha portato al sequestro di armi, munizioni e richiami elettroacustici vietati per catturare volatili. Due cacciatori sono stati inoltre denunciati alla Procura di Santa Maria Capua Vetere, per il reato di utilizzo dei richiami elettroacustici. L’uso è infatti particolarmente grave per il danno alla natura, perché in questo modo i bracconieri con pochi colpi riescono ad abbattere un numero elevato di animali. Molto spesso i bracconieri non segnano neanche gli animali selvatici uccisi sul tesserino venatorio regionale, per evitare di superare il numero del carniere giornaliero e di stagione venatoria previsto per ogni specie. Anche questo è un passaggio importante perché il numero di animali da abbattere deve essere contenuto e deciso scientificamente, altrimenti le popolazioni di quegli animali tendono a ridursi a livelli troppo bassi e davvero pericolosi per la sopravvivenza della stessa specie, come d’altronde sta accadendo con la quaglia, l’allodola, la beccaccia, il moriglione, la marzaiola e la pavoncella.

Volturara Irpina, uccellagione, bloccato bracconiere nel Parco dei Picentini

Un uomo di 35 anni è stato sorpreso dai carabinieri forestali mentre catturava uccelli selvatici protetti nel Parco regionale dei Monti Picentini, in provincia di Avellino. L’uomo, originario di Afragola, in provincia di Napoli, è stato intercettato mentre recuperava le attrezzature utilizzate per la cattura in località Olmo.

Durante la perquisizione è stata trovata una gabbia contenente numerosi cardellini, una specie particolarmente protetta. Gli uccelli sono stati immediatamente liberati e il responsabile è stato multato per le sue azioni illegali.

Il bracconaggio e l’uccellagione sono attività illegali che mettono a rischio la biodiversità e l’equilibrio degli ecosistemi. È importante sensibilizzare la popolazione sull’importanza della protezione della fauna selvatica e sul rispetto delle leggi che ne vietano la cattura e il commercio.

Gli uccelli selvatici sono parte integrante dell’ecosistema e contribuiscono al mantenimento dell’equilibrio naturale. Proteggere queste specie significa preservare la biodiversità e garantire un futuro sostenibile per il nostro pianeta.

Le autorità competenti stanno lavorando per contrastare il bracconaggio e punire coloro che mettono a repentaglio la vita degli animali selvatici. È fondamentale la collaborazione di tutti per proteggere la fauna selvatica e garantire un ambiente sano e sicuro per le generazioni future.

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