Trentuno anni e quattro mesi di reclusione. Questa è stata la sentenza emessa dal giudice Giovanni Vinciguerra del tribunale di Napoli nei confronti di quattro imputati ritenuti responsabili di detenzione di armi da guerra, clandestine e comuni da sparo, complete di accessori e munizioni di diverso calibro, nonché di ricettazione con l’aggravante di aver favorito il clan dei Casalesi.

Il boss storico Carlino Del Vecchio è stato condannato a 12 anni di reclusione, mentre Pasquale Diana a 8 anni e 8 mesi e i cugini Leopoldo e Carlo Diana a 5 anni e 4 mesi ciascuno.

Gli imputati sono stati coinvolti il 20 aprile 2022 in un’operazione della squadra mobile della questura di Caserta, durante la quale sono state rinvenute armi da guerra e munizioni sepolte in un’azienda zootecnica gestita dai Diana. Le indagini hanno permesso di collegare l’arsenale al clan dei Casalesi, in particolare al gruppo di Francesco Schiavone ‘Cicciariello’, parente dei Del Vecchio.

La requisitoria della Dda ha chiesto 34 anni di carcere e una multa di 60mila euro, mentre la difesa è stata affidata agli avvocati Carlo De Stavola, Marco Monaco, Pasquale Diana e Marco Castelluzzo.

La sentenza del tribunale di Napoli conferma il coinvolgimento dei quattro imputati nella detenzione di armi da guerra e nella loro connessione con il clan dei Casalesi, sottolineando la gravità dei reati commessi e la necessità di una condanna esemplare per scoraggiare comportamenti simili in futuro.

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