Un giro di spaccio che coinvolgeva giovani e studenti della Roma “bene” è stato smantellato grazie a un’operazione condotta dai carabinieri e dalla procura di Roma. La Cassazione ha confermato la misura cautelare per un 24enne e il padre di 54 anni, entrambi originari di Salerno, coinvolti nell’inchiesta. Il blitz ha portato all’arresto di 25 persone, tutte impegnate in un sistema di spaccio nella piazza di largo Federico Borromeo tra aprile e luglio 2019. Padre e figlio erano a capo del giro, organizzando la vendita di droga attraverso chat su Instagram e punti di riferimento in appartamenti privati. La droga veniva venduta sia in piazza che a domicilio, soprattutto a giovani studenti.

La difesa aveva contestato le motivazioni della misura cautelare, ma la Cassazione ha dichiarato inammissibili i ricorsi, confermando che i giudici del Riesame hanno fatto corretta applicazione riguardo alla posizione degli indagati. Padre e figlio erano accusati di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti e di detenzione di grandi quantitativi di droga. La Cassazione ha sottolineato che l’associazione aveva un ruolo di controllo sul mercato della droga e che erano in grado di assicurare un ampio rifornimento di stupefacenti.

Il 24enne avrebbe svolto un ruolo apicale nel giro di spaccio, organizzando e gestendo il reperimento della droga. Risponde di detenzione e cessione di grandi quantitativi di stupefacente, tra cui due chili di droga leggera il 4 maggio 2019 e cinque chili di hashish il 6 maggio 2019. La sentenza della Cassazione conferma la gravità dei fatti e la pericolosità dell’associazione criminale smantellata dalle forze dell’ordine.

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