La tragedia avvenuta sull’A2 Mediterraneo, svincolo Eboli, dove hanno perso la vita i coniugi Mario Valiante e Wilma Fezza il 18 luglio scorso, ha scosso profondamente la comunità locale. Molti si chiedono come sia possibile che un tratto di strada così importante non abbia ancora ricevuto le necessarie attenzioni per garantire la sicurezza dei cittadini.

L’ANAS, responsabile di quel tratto autostradale, sembra pensare che si tratti solo di una fatalità, un destino avverso da accettare senza fare nulla per migliorare la situazione. Tuttavia, secondo quanto previsto dal codice civile e confermato dalla Corte di Cassazione, l’ANAS ha l’obbligo di custodire la strada per garantire la sicurezza pubblica.

Dopo l’incidente mortale, diversi utenti hanno segnalato alla nostra associazione la pericolosità di quel tratto di strada, soprattutto considerando che è una delle vie consigliate per raggiungere località turistiche come il Cilento. È assurdo che l’ANAS continui a consigliare agli automobilisti di uscire ad Eboli anziché intervenire concretamente per migliorare la situazione.

Il CODACONS, impegnato da sempre nella difesa della sicurezza stradale, ha deciso di chiedere spiegazioni alla Anas S.p.a. su come intende risolvere il problema e se ha già intrapreso azioni in tal senso. In caso di mancato riscontro entro 10 giorni, il CODACONS si riserverà di adire le autorità competenti per garantire la tutela delle persone e della pubblica incolumità.

È fondamentale che le istituzioni prendano sul serio la questione della sicurezza stradale e agiscano con tempestività per evitare che tragedie come quella di Eboli possano ripetersi in futuro. Siamo pronti a vigilare affinché vengano adottate le misure necessarie a garantire la sicurezza di tutti i cittadini che utilizzano le strade italiane.

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