Il nostro giornale ha recentemente pubblicato un articolo riguardante i provvedimenti restrittivi adottati contro gli scontri tra tifosi di due squadre di calcio della provincia. Per approfondire la questione, abbiamo intervistato l’avvocato Simone Labonia.

Il DASPO (Divieto di Accedere alle manifestazioni sportive) è un provvedimento introdotto in Italia negli anni ’80 per contrastare la violenza negli stadi e altri reati legati agli eventi sportivi. Nel corso degli anni, il DASPO si è evoluto diventando uno strumento fondamentale nella gestione della sicurezza in ambito sportivo. Esso prevede il divieto di accedere agli stadi o partecipare a manifestazioni per coloro che hanno commesso atti violenti o altre condotte illecite, sia all’interno che nei dintorni degli impianti.

Negli ultimi anni, il DASPO si è dimostrato un deterrente efficace nella lotta contro la violenza negli stadi italiani, con una riduzione del 50% degli episodi di violenza legati al tifo sportivo dal 2010 al 2023. Tuttavia, il fenomeno della violenza legata agli eventi sportivi rimane irrisolto in molti Paesi europei come la Polonia e la Serbia.

La Commissione Europea ha sottolineato la necessità di armonizzare le normative tra gli Stati membri per garantire un approccio condiviso e uniforme nella gestione della violenza sportiva. A livello comunitario, gli Stati che hanno adottato provvedimenti simili al DASPO hanno registrato una significativa riduzione della violenza calcistica fino all’80% negli ultimi 30 anni grazie all’applicazione rigorosa del divieto di accesso per i tifosi violenti.

In conclusione, il DASPO si è dimostrato un efficace strumento di contrasto alla violenza negli stadi italiani, ma è necessario un coordinamento a livello europeo per affrontare in modo efficace questo fenomeno ancora diffuso in molti Paesi.

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