Un nuovo sviluppo si è verificato nel complesso caso dell’attentato al finanziere avvenuto a Bacoli lo scorso marzo. Ciro Caliendo, un imprenditore vitivinicolo, è stato identificato come uno dei presunti complici dell’attentato dinamitardo. Ma le sorprese non finiscono qui: Caliendo è anche indagato per l’omicidio della moglie, Lucia Salcone, deceduta in un incidente stradale a San Severo lo scorso settembre.

Le indagini, condotte dalla Procura di Foggia, suggeriscono che l’incidente in cui ha perso la vita Lucia Salcone potrebbe non essere stato del tutto casuale. Per questo motivo, Caliendo risulta coinvolto anche in questa vicenda.

La bomba al finanziere a Bacoli è stata commissionata, secondo la Procura di Napoli, dall’ex compagna dell’ufficiale della Guardia di Finanza. La causa sarebbe stata una controversia legata all’affidamento del figlio della coppia. Caliendo, secondo l’accusa, avrebbe realizzato l’ordigno e fornito il telecomando utilizzato per farlo esplodere.

Ieri, nel Tribunale di Napoli, si è tenuta un’udienza che ha visto l’imputazione dell’esecutore materiale dell’attentato. Durante il processo è emersa la notizia dell’arresto di Caliendo e della mandante dell’attentato. La situazione si fa sempre più intricata e le indagini continuano a portare alla luce nuovi dettagli su questa complicata vicenda.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui