NAPOLI. Un duro colpo per i nuovi narcos che cercavano di invadere le piazze di spaccio di Napoli e provincia con fiumi di hashish e cocaina provenienti da Spagna e Olanda. Ieri è stato concluso il processo con il rito abbreviato davanti al giudice Logozzo, e il verdetto è stato senza appello: ben diciannove condanne, per un totale di quasi 180 anni di carcere. La pena più pesante è stata inflitta a Giovanni Cortese, noto come “’o cavallaro”, membro del clan Di Lauro, condannato a vent’anni di reclusione. Dall’altra parte, l’ex broker del narcotraffico internazionale, Bruno Carbone, ora pentito, è riuscito a limitare i danni.

Le condanne inflitte ieri dal giudice del tribunale di Napoli sono state le seguenti: Francesco Addamiano, 8 mesi; Bruno Carbone, 5 anni e 4 mesi; Giovanni Cortese, 20 anni; Errico D’Ambrosio, 5 anni e 9 mesi; Daniele Della Monica, 8 mesi; Salvatore Della Monica, 16 anni; Vincenzo Della Monica, 18 anni e 8 mesi; Raffaele De Sica, 17 anni e 4 mesi; Nicola Di Casola, 14 anni e 8 mesi; Carlo Esposito, 1 anno e 1 mese; Roberto Merolla, 8 anni e 2 mesi; Michele Nacca, 10 anni e 8 mesi; Alessio Onorato, 2 anni e 8 mesi; Antonio Pagliarani, 2 anni e 10 mesi; Antonio Pinto, 4 anni; Emanuele Pisa, 12 anni e 4 mesi; Giuseppe Rocco, 8 anni; Sebastiano Romeo, 2 anni e 1 mese; Domenico Stefanelli, 9 anni e 4 mesi.

Il processo ha avuto origine dall’inchiesta che ha portato al blitz di gennaio scorso, quando quasi trenta persone sono state arrestate. I carabinieri e la Dda hanno condotto indagini di alto livello che hanno smantellato due gruppi operanti sull’asse Barcellona-Amsterdam-Napoli. Tra gli indagati figuravano personaggi noti come Giovanni Cortese, Carlo Esposito e Vincenzo Della Monica. La droga, principalmente hashish e cocaina, veniva ordinata e acquistata tramite comunicazioni criptate, ma le intercettazioni hanno permesso di risalire ai due gruppi e alla rete di traffico illecito. Nell’inchiesta è emerso anche il coinvolgimento del Parco Verde di Caivano.

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