Il 21 settembre 2024 è stato pubblicato un articolo dal titolo “San Barbato e la pace del ’43” sul “Corriere dell’Irpinia” a firma di Virgilio Iandiorio. Questo articolo mi ha colpito particolarmente perché ha ricordato la storia di Francesco Del Mauro, mio nonno materno, che ha ospitato per oltre due anni Dusan, un soldato serbo sbandato insieme alla moglie Concetta De Cristoforo. Questo gesto di ospitalità non è stato l’unico evento di generosità che ho sentito raccontare. Mia madre mi ha parlato di Giovanni De Cristofaro, fratello di Concetta, che inviava pacchi ai parenti in difficoltà dopo la guerra. Mio padre, invece, mi ha raccontato la storia dello zio Rocco Albanese, che ha nascosto due paracadutisti statunitensi durante la Seconda Guerra Mondiale.

Queste storie di generosità e solidarietà mi fanno riflettere sulle conseguenze delle guerre e sulla necessità di ripartire dai valori fondamentali sanciti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Le guerre non sono generate dagli uomini, ma dagli Stati, e sarebbe importante non dimenticare questi principi anche nell’epoca attuale, segnata da conflitti e tensioni.

La testimonianza di Uli, marito tedesco di mia cugina, che ha mostrato un manoscritto del padre disperso sul fronte russo durante la guerra, mi ha emozionato e ha rafforzato la mia convinzione sull’importanza di promuovere la pace e la solidarietà tra i popoli. Le storie di ospitalità e generosità raccontate nell’articolo sono un esempio di come anche in momenti di conflitto e difficoltà, l’umanità possa emergere e superare le barriere culturali e nazionali.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui