La riqualificazione del reato e la condanna “soft”. Questo è quanto deciso dal giudice Pasquale D’Angelo del tribunale di Santa Maria Capua Vetere nei confronti di A.L., un 31enne di Mondragone, coinvolto in un caso di riciclaggio. Il giovane, insieme a G.B., un 52enne della stessa città, è stato sorpreso dalle forze dell’ordine lo scorso aprile mentre smontava un’auto rubata dal parcheggio della stazione ferroviaria.

La segnalazione alle autorità è giunta da fonti confidenziali che hanno indicato il terreno vicino a un casolare abbandonato, dove i due, entrambi con precedenti per reati contro il patrimonio, stavano smontando e contraffacendo il telaio di un’automobile. Dalle indagini è emerso che il veicolo, una Fiat Tipo, era stato rubato nel parcheggio della stazione ferroviaria di Falciano-Mondragone a Falciano del Massico. Dopo l’udienza di convalida dell’arresto davanti al giudice Alessandra Grammatica, i due sono stati sottoposti all’obbligo di presentarsi alla Procura.

A.L., assistito dall’avvocato Marco Ucciero, ha scelto il rito alternativo. Il giudice D’Angelo ha cambiato il capo d’accusa da riciclaggio a furto aggravato, condannando il giovane a 6 mesi di reclusione con pena sospesa. La Procura aveva chiesto 4 anni di reclusione e 8mila euro di multa.

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