Nel processo per la morte sul lavoro dell’operaio edile Giancarlo Ciappino, la Procura ha chiesto la condanna degli imputati, ma senza specificare la quantificazione della pena. Il giudice Maria Cristina Sangiovanni del tribunale di Cassino ha ascoltato la requisitoria del sostituto procuratore Roberto Bulgarini Nomi e si è riservata di valutare la pena. Durante l’udienza, i legali degli imputati e delle parti civili hanno discusso della vicenda. Il processo riprenderà a novembre per le repliche e la lettura della sentenza.

Gli imputati, tra cui Gennaro Rosato, Aurelio Beato, Giuseppe Fusco e Laura Parisi, sono accusati di omicidio colposo in concorso e di violazioni in tema di edilizia. Secondo la Procura, Ciappino è stato schiacciato da una betoniera durante dei lavori edili non autorizzati a Itri. Nonostante i soccorsi tempestivi, l’uomo è deceduto a causa delle gravi lesioni riportate.

I difensori degli imputati sono gli avvocati Eliana Verdone, Vincenzo Macari e Salvatore Ciccone, mentre la famiglia di Ciappino è rappresentata dall’avvocato Mario Palmirani.

Il processo ha suscitato grande interesse e preoccupazione per la sicurezza sul lavoro, in un settore già notoriamente a rischio. La sentenza finale sarà fondamentale per fare luce su quanto accaduto e per garantire giustizia per la vittima e la sua famiglia.

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