La costa del Cilento è una meraviglia della natura, riconosciuta a livello internazionale per il suo valore paesaggistico. Tuttavia, da circa sei mesi, la falesia del Mingardo, situata tra Marina di Camerota e Palinuro, sta subendo una procedura di continua somma urgenza che potrebbe causare danni irreversibili alla sua stabilità.

Il Comune di Camerota ha avviato dei lavori per migliorare la fruibilità turistica della zona, ma questi potrebbero causare gravi danni alla falesia, formata da coltri franose al piede che proteggono il costone e che sono state composte in millenni. La presenza di massi pericolanti ha spinto il Comune a avviare una procedura di somma urgenza, informando la Prefettura, ma senza coinvolgere l’Ente Parco Nazionale del Cilento e la Soprintendenza.

A marzo 2023, sono stati utilizzati degli esplosivi per l’asportazione di centinaia di metri cubi di roccia appartenente a un’antica frana che costituiva la difesa e l’equilibrio di tutta la soprastante falesia. Adesso, il Sindaco di Camerota ha annunciato di voler riprendere i lavori di brillamento di esplosivi, ma senza aver ottenuto le dovute autorizzazioni preventive da parte degli enti di tutela e senza aver concordato con la Soprintendenza e l’Ente Parco le modalità di un difficile ripristino.

Questa procedura di somma urgenza e l’opera di devastazione avviata da mesi hanno già gravemente sfigurato un pezzo di costa dal valore straordinario. È importante che vengano rispettati i protocolli di tutela ambientale e che si eviti di causare danni irreparabili alla natura. La costa del Cilento è patrimonio dell’umanità e va preservata per le generazioni future.

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