NAPOLI. Un drammatico appello ai giovani è stato lanciato durante i funerali di Emanuele Tufano, il quindicenne ucciso in una sparatoria tra gruppi di giovanissimi a Napoli. L’arcivescovo Mimmo Battaglia ha parlato di un mondo adulto che non vede più i propri figli più giovani e fragili, condannando la violenza e l’indifferenza che portano alla tragedia. Ha chiesto di abbandonare la logica del sopruso e della prepotenza, di smettere di distrarsi con numeri e protocolli, di non dimenticare il sangue che scorre e le madri che piangono per i figli persi. Ha invitato i giovani a lasciarsi educare da chi crede ancora in loro, a cambiare e a lottare contro un sistema malato che ruba il futuro ai giovani. È un appello che si rivolge anche alla politica, chiedendo di mettere al centro i più piccoli, il nostro presente e il nostro futuro. Intorno alla Basilica di Santa Maria della Sanità dove si svolgono i funerali, si sono radunati parenti, amici e abitanti del quartiere. Molti ragazzi indossano magliette in memoria di Emanuele, con scritte che ricordano il giovane e il dolore della sua perdita. Le indagini sull’omicidio sono in corso, con la Squadra Mobile che continua gli accertamenti per trovare i responsabili della sparatoria. È un momento di dolore e di riflessione per la comunità, che cerca di capire cosa possa essere fatto per evitare che tragedie simili si ripetano. È un appello alla responsabilità di tutti, affinché nessun altro giovane debba perdere la vita in circostanze così tragiche.

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