Un’indagine condotta presso l’ospedale di Salerno ha portato alla luce una serie di irregolarità legate agli interventi di chirurgia plastica finanziati dal Servizio sanitario nazionale. Sembra che alcuni pazienti abbiano ricevuto interventi gratuiti nonostante non rispondessero ai requisiti clinici necessari. Il coinvolgimento del primario di chirurgia plastica Carmine Alfano ha sollevato dubbi sul sistema di controllo e monitoraggio degli interventi all’interno delle strutture pubbliche.

Il rappresentante sindacale Mario Polichetti ha espresso preoccupazione per la mancanza di vigilanza da parte degli organi preposti. Si chiede come sia possibile che nessuno abbia notato le attività del chirurgo plastico e mette in dubbio l’efficacia del sistema di controllo delle risorse ospedaliere. Polichetti solleva domande sul coinvolgimento dell’anestesista, dell’infermiere e del servizio di farmacia negli interventi, chiedendosi se la supervisione avvenga in modo appropriato o se sia lasciata all’autonomia del singolo operatore.

Alla luce di queste rivelazioni, Polichetti sottolinea l’importanza di ripensare il sistema di controllo nelle strutture pubbliche per garantire la trasparenza e l’appropriatezza delle prestazioni chirurgiche. È fondamentale impedire abusi che gravano sui fondi del Servizio sanitario nazionale e assicurare che gli interventi avvengano nel rispetto dei requisiti clinici e etici.

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