La morte dei due squali volpe trovati spiaggiati a Torre del Greco, in provincia di Napoli, ha sconvolto gli esperti che hanno condotto l’autopsia presso l’Istituto zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno di Portici. Gli esami hanno evidenziato che i due animali erano legati insieme e vincolati a un corpo galleggiante, risultando vittime della stessa causa di morte: l’infissione di un amo da pesca nell’area del cavo orale.
Si tratta di uno squalo femmina in attesa di quattro cuccioli, che probabilmente è rimasta intrappolata in un palangaro, uno strumento di pesca non selettivo composto da una lunga lenza con numerosi ami. Questo strumento, sebbene consentito, può causare danni irreparabili alla fauna marina.
L’episodio ha portato alla luce la necessità di maggiore attenzione e controllo sull’utilizzo di attrezzi da pesca non selettivi che mettono a rischio la vita di diverse specie marine. Sono in corso ulteriori ricerche sulla specie da parte del dipartimento di Ecologia marina integrata della stazione zoologica “Anton Dohrn”, al fine di approfondire la conoscenza e la protezione di questi magnifici animali.