Un’ampia operazione giudiziaria ha portato alla luce un vasto sistema di giochi e scommesse illegali che ha coinvolto oltre 50 persone in diverse province italiane, tra cui Salerno e Mercato San Severino. Dopo un lungo periodo di indagini, il Gup del Tribunale di Salerno ha deciso di rinviare a giudizio 32 persone, accusate di associazione a delinquere di stampo mafioso legata a reati legati ai giochi d’azzardo illegali.
Le accuse che saranno esaminate dal II Collegio del Tribunale di Nocera Inferiore riguardano anche l’intestazione fittizia di beni, il riciclaggio di denaro sporco e l’agevolazione di organizzazioni criminali. Si stima che i guadagni derivanti da queste attività abbiano raggiunto quasi i 5 miliardi di euro. Al vertice di questa rete criminale è stato individuato G.C., un uomo legato a una ‘ndrina in Calabria.
L’organizzazione utilizzava software illegali per gestire scommesse e giochi online, sfruttando la piattaforma “dbgpoker” su siti web esteri non autorizzati in Italia. L’organizzazione era strutturata in modo piramidale, con diversi livelli decisionali collegati tra loro. La procura di Salerno ritiene che alcuni reati abbiano favorito gli interessi del clan dei Casalesi.
Le scommesse illegali e il gioco d’azzardo servivano ai clan camorristici anche per riciclare denaro sporco e mantenere i detenuti. Milioni di giocatori potevano scommettere online su siti web esteri, mentre alcuni giochi erano disponibili anche su slot machines e totem fisici collocati in diverse attività commerciali, principalmente nel sud Italia.
Il processo per i 32 imputati inizia a giugno, mentre per gli altri imputati è già in corso a Nocera Inferiore. Questa operazione ha messo in luce l’ampia portata di un sistema criminale che ha operato indisturbato per anni, sfruttando la passione per il gioco d’azzardo di molte persone.