Alcune settimane fa, l’assessore del Comune di Procida, Antonio Carannante, presentava le sue dimissioni in seguito a una sentenza della Corte di Cassazione che lo condannava per tentata estorsione. Dopo un lungo percorso legale, che ha visto l’ex assessore coinvolto in varie vicende giudiziarie, la Suprema Corte ha emesso una sentenza definitiva che ha chiuso la sua esperienza politica. Le dimissioni non sono state motivate da ragioni personali o politiche, ma sono state conseguenza diretta della condanna emessa dalla Cassazione.

La sentenza della Corte di Appello di Napoli ha confermato la colpevolezza di Carannante per il reato di concorso in tentata estorsione, avvenuto a Procida nel dicembre 2019. Le pressioni esercitate dall’ex assessore nei confronti di Salvatore Costagliola, minacciandolo di denunce e controlli sulle sue attività edilizie, hanno portato alla condanna definitiva.

La Cassazione ha respinto tutti i ricorsi presentati da Carannante, confermando la validità della sentenza della Corte di Appello. Le prove raccolte e le testimonianze hanno dimostrato la forza intimidatoria esercitata dall’ex assessore, che ha abusato del suo ruolo istituzionale per ottenere un profitto ingiusto.

Questa vicenda ha segnato la fine di una lunga avventura politica per Antonio Carannante, che ha visto la sua carriera interrotta da una condanna definitiva. Le dimissioni presentate dall’ex assessore sono il risultato di un percorso giudiziario che ha portato alla luce comportamenti scorretti e abusi di potere. La giustizia ha fatto il suo corso, mettendo fine a un capitolo oscuro della politica locale.

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