In un momento di grande difficoltà e sotto i riflettori per una vicenda giudiziaria complessa, Domenico Cagnazzo, padre del colonnello di Aversa Fabio Cagnazzo, ispettore regionale dell’Associazione Nazionale Carabinieri (ANC) per la Campania, ha inviato un messaggio di ringraziamento ai soci e ai rappresentanti dell’associazione in tutta la regione. “Sono grato a Voi tutti per l’affettuosa solidarietà che mi avete espresso per la strumentale tempesta abbattutasi sulla mia famiglia”, scrive Cagnazzo, rispondendo al sostegno ricevuto dai colleghi dell’ANC, che hanno mostrato vicinanza e solidarietà di fronte alle accuse che lo vedono coinvolto. Cagnazzo continua sottolineando la “coscienza adamantina” della sua famiglia, descritta come una “famiglia di Carabinieri” che ha sempre combattuto, “da generazioni,” ogni ingiustizia e illegalità. Nonostante le circostanze, l’ispettore ha assicurato di voler proseguire la sua missione con “onestà intellettuale e morale,” certo che “l’infame accusa sarà soverchiata dalla verità”.

L’arresto di Fabio Cagnazzo, avvenuto in seguito alle indagini sul caso dell’omicidio di Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica assassinato nel 2010, ha gettato una luce su presunte condotte irregolari da parte del colonnello. Secondo le indagini, l’ufficiale sarebbe stato coinvolto in azioni di depistaggio nei momenti immediatamente successivi all’omicidio e sarebbe collegato a un gruppo dedito al traffico di stupefacenti, traffico che Vassallo avrebbe scoperto, segnando così la sua tragica sorte. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia davanti al gip Annamaria Ferraiolo, Cagnazzo ha esercitato la facoltà di non rispondere, ritenendosi al momento non in grado di sostenere il confronto per motivi di salute e su consiglio del suo avvocato, Ilaria Criscuolo.

Il legale di Cagnazzo ha già annunciato di voler presentare ricorso al Riesame, dopo aver raccolto una documentazione difensiva corposa, con l’obiettivo di ribaltare il quadro accusatorio.

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