Il clan dei Casalesi potrebbe aver tentato di entrare nel business della droga nel Cilento. Questo è emerso dall’inchiesta della Dda di Salerno sull’omicidio del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, avvenuto il 5 settembre 2010.

Secondo quanto riportato nelle carte dell’inchiesta sull’omicidio di Vassallo, Nicola Schiavone, figlio di Sandokan, avrebbe avuto rapporti con Raffaele Maurelli (“Lello”) e con Giovanni Cafiero, genero di Gaetano Cesarano del clan di Castellammare di Stabia. Si ipotizza che Cafiero e Maurelli facessero parte del cartello del narcotraffico attivo ad Acciaroli, scoperto da Vassallo, che per questo sarebbe stato eliminato. È emerso che il colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo e il carabiniere Lazzaro Cioffi, entrambi arrestati per l’omicidio del sindaco, potrebbero aver appoggiato questo cartello.

Romolo Ridosso, collaboratore di giustizia arrestato per l’omicidio del sindaco, ha confermato i rapporti tra Maurelli, Cafiero e Schiavone. Secondo Ridosso, il figlio di Sandokan avrebbe partecipato al matrimonio di Cafiero con la figlia di Gaetano Cesarano, quando Schiavone era a capo della cosca di Casal di Principe.

Schiavone ha raccontato agli inquirenti dei suoi rapporti con Cafiero e Maurelli, in particolare di come Maurelli gli avesse proposto di entrare nel traffico degli stupefacenti, offerta che Schiavone avrebbe rifiutato. Maurelli avrebbe parlato di traffico di droga proveniente dalla Spagna e di contatti con la ‘ndrangheta per far arrivare la droga al porto di Gioia Tauro.

Schiavone ha anche rivelato dettagli personali su Maurelli, descrivendolo come una persona devota e riservata. Ha raccontato di come Maurelli gli avesse chiesto armi e di come gli avesse offerto una villa per la latitanza.

Questi intrecci e dettagli emergono dall’inchiesta sull’omicidio del sindaco Vassallo, che ha portato alla luce una complessa rete di interessi criminali e rapporti pericolosi.

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