Il caso Vassallo potrebbe finalmente avere una svolta decisiva: il pentito di camorra Romolo Ridosso potrebbe rivelare il nome di chi ha materialmente sparato. È probabile che Anzia sia a conoscenza di questo nome.

Ieri Ridosso è stato interrogato fuori dalla Campania, assistito dall’avvocato Michele Avino, e ha risposto alle domande, come aveva già fatto in passato. L’interrogatorio è durato circa quattro ore e continuerà anche nella mattinata di oggi, rimanendo secretato per il momento.

L’ex boss di Scafati, ma originario di Stabia, che per la seconda volta si è messo a disposizione della giustizia come collaboratore, oggi proseguirà il suo racconto rispondendo alle domande del gip. Dovrà chiarire, se non lo ha già fatto, il significato della frase “E così anche il pescatore lo abbiamo messo a posto”, pronunciata poco dopo l’omicidio di Angelo Vassallo durante un incontro con Lazzaro Cioffi e un’altra persona a Lettere sui Monti Lattari.

Al contrario, l’ex brigadiere dei carabinieri Lazzaro Cioffi, detenuto per traffico di droga e legami con i clan del parco Verde di Caivano, ha scelto di non rispondere alle domande. Cioffi si è dichiarato innocente dopo aver ricevuto una nuova ordinanza cautelare nell’ambito dell’indagine sull’omicidio del sindaco di Pollica Angelo Vassallo.

Con Cioffi e Ridosso sono stati arrestati anche il colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo, attualmente in una struttura sanitaria militare, e l’imprenditore Giuseppe Cipriano. Entrambi hanno scelto di non rispondere alle domande del gip. Cioffi ha dichiarato la sua estraneità all’accusa di aver organizzato l’omicidio per evitare che Vassallo denunciasse il traffico di droga ad Acciaroli.

Cioffi ha affermato la sua innocenza e la difesa presenterà un ricorso al Tribunale del Riesame di Napoli per ottenere l’annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare. Si baserà sul valore “altamente indiziario” delle accuse formulate dalla Procura, che secondo la difesa si basano su fonti dichiarative non attendibili.

Negli ultimi giorni sono stati interrogati anche l’imprenditore Giuseppe Cipriano e il colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo. Cipriano ha risposto alle domande, mentre Cagnazzo ha scelto di non rispondere e non ha rilasciato dichiarazioni spontanee.

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