Il carcere di Santa Maria Capua Vetere è stato di nuovo al centro dell’attenzione a causa di un episodio di tentata introduzione di droga da parte di un padre al figlio detenuto. Questo tentativo è stato sventato grazie ai controlli serrati della Polizia Penitenziaria, che ha arrestato il genitore del detenuto.
Secondo quanto riportato dal Sappe (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria), il padre si era presentato al colloquio in carcere con circa tre etti di droga nascosta, ma è stato scoperto prima di riuscire a consegnarla al figlio. Questo episodio conferma l’importanza dei controlli interni all’interno del carcere di Santa Maria Capua Vetere.
Inoltre, durante una perquisizione interna, sono stati trovati ben otto telefoni cellulari completi di cavi di ricarica in uno degli spazi detentivi comuni del Reparto Tevere. Questo dimostra la professionalità della Polizia Penitenziaria nel contrastare l’indebito uso di dispositivi elettronici all’interno del carcere.
Il sindacalista Tiziana Guacci sottolinea l’importanza di dotare i Reparti di Polizia Penitenziaria di adeguata strumentazione tecnologica per contrastare tali pratiche illegali. Anche il segretario generale del Sappe, Donato Capece, chiede interventi concreti per garantire la sicurezza all’interno del carcere.
In conclusione, è evidente che il carcere di Santa Maria Capua Vetere è impegnato nella lotta contro il traffico di droga e l’uso indebito di telefoni cellulari all’interno delle mura detentive. È necessario un cambio di passo e interventi concreti per garantire la sicurezza e il rispetto delle regole all’interno della struttura carceraria.