CASTELLAMMARE DI STABIA – La violenza non ha colore né giustificazione, e quando coinvolge una figura come quella dell’insegnante, diventa ancora più inaccettabile. È quanto accaduto ad una giovane professoressa trentenne di Castellammare di Stabia, vittima di un brutale attacco da parte di una ventina di genitori infuriati che l’hanno accusata di pedofilia.

La donna, insegnante di sostegno in una scuola media del quartiere collinare, è stata presa a pugni e schiaffi davanti agli alunni e alla presenza dei suoi genitori, chiamati d’urgenza dagli altri insegnanti per portarla via in tutta fretta. La motivazione di questa aggressione è da ricercare in un presunto hackeraggio dei profili social della professoressa, che ha portato ad accuse infondate di pedofilia da parte degli alunni.

La situazione è degenerata quando un gruppo di genitori senza freni si è recato nella scuola per “punire” la donna, arrivando a minacce di morte e violenze fisiche. Anche l’intervento dei carabinieri non è riuscito a placare gli animi, con la massa infuriata che ha continuato con l’isteria collettiva, mettendo a rischio la vita della vittima.

La paura dei bambini presenti durante l’aggressione è stata palpabile, con 140 ragazzi che hanno assistito impotenti alle urla e alle violenze. La situazione è diventata ancora più grave quando alcuni genitori hanno depositato denunce per presunti video e chat pedofili, senza però fornire prove concrete.

Insegnanti e bambini sono ora terrorizzati e temono ulteriori “spedizioni punitive” nei prossimi giorni, mentre le indagini sono in corso per verificare la veridicità delle accuse e per identificare i responsabili dell’aggressione. È fondamentale che la giustizia faccia il suo corso e che si ponga fine a questo clima di violenza e ingiustizia che ha colpito una giovane donna innocente.

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