La faida tra i clan della camorra a Ponticelli si è spostata nel carcere di Terni, dove sono detenuti alcuni esponenti di spicco dei due gruppi in guerra da anni. Francesco Audino, noto come ‘o cinese, e Salvatore De Martino, rampollo della famiglia De Martino alleata con i De Micco, sono al centro di una violenta rivalità che si è estesa anche dietro le sbarre.

L’aggressione subita da De Martino lo scorso luglio in carcere avrebbe coinvolto proprio il “cinese”, scatenando una serie di eventi che hanno portato a un sequestro di persona ai danni del fratello di Audino, Renato, da parte di affiliati dei De Micco. Questo episodio ha portato all’arresto di quattro persone legate al clan, tra cui Romualdo Amitrano e Alessio La Volla.

Le indagini dei carabinieri hanno permesso di fare luce su quanto accaduto, confermando la tensione costante tra i due gruppi criminali di Ponticelli. Il clima di omertà e paura che pervade queste vicende è evidente anche nel comportamento dell’ostaggio, che ha rifiutato di collaborare per paura di ritorsioni.

Le testimonianze rese alle forze dell’ordine evidenziano la difficoltà di contrastare la criminalità organizzata e l’atmosfera di terrore che si respira in queste zone di Napoli Est. Il silenzio e la mancanza di collaborazione da parte delle vittime rendono ancora più complicata la lotta contro il crimine, lasciando spazio all’impunità e alla violenza.

La faida tra i clan di Ponticelli continua a mietere vittime e a seminare terrore, alimentando un ciclo di violenza che sembra non avere fine. È necessario un intervento deciso delle autorità per contrastare questa spirale di criminalità che minaccia la sicurezza e la tranquillità dei cittadini. Soltanto con un impegno concreto e coordinato sarà possibile debellare il fenomeno della camorra e restituire alla comunità la pace e la serenità che merita.

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