La recente scoperta della “bomba Sinner” a Napoli ha portato alla luce un traffico illegale di materiale esplosivo che ha destato preoccupazione tra le autorità competenti. Questo ordigno, così chiamato per il suo colore arancione che ricorda i capelli del campione altoatesino, è solo uno dei 486 ordigni illegali sequestrati dai carabinieri nella zona.

Il materiale esplosivo, tra cui le tipiche “cipolle”, è stato trovato nella casa di un giovane di 24 anni, residente nell’area Flegrea, che sembrava essere completamente estraneo a qualsiasi attività criminale. Tuttavia, le indagini hanno rivelato che le componenti della miscela esplosiva erano state ordinate principalmente in Cina tramite internet e consegnate separatamente per evitare di destare sospetti.

Secondo quanto dichiarato dal comando provinciale dei carabinieri di Napoli, quest’anno l’attività di produzione, deposito e traffico di fuochi pirotecnici illegali è iniziata in anticipo rispetto agli anni precedenti, con un aumento dei sequestri. Questo traffico pericoloso coinvolge spesso giovani inesperti e inconsapevoli, che nascondono materiale esplosivo nelle proprie case o cantine, mettendo a rischio la propria vita e quella degli altri.

I carabinieri, con il supporto del nucleo artificieri, stanno lavorando per contrastare questo fenomeno che non si limita ai confini di Napoli, ma si estende in tutta Italia e anche all’estero. I materiali esplosivi sequestrati sono considerati estremamente pericolosi, soprattutto perché sono spesso esposti all’umidità e alle intemperie, rendendoli ancora più instabili.

È importante sensibilizzare la popolazione, soprattutto i giovani, sui rischi legati all’utilizzo e alla manipolazione di materiale esplosivo illegale, che può causare gravi danni e tragedie come quella avvenuta a Ercolano. Solo con un lavoro congiunto delle forze dell’ordine e la collaborazione della comunità si potrà contrastare efficacemente questo pericoloso fenomeno.

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