Il 38enne indagato per l’esplosione della fabbrica abusiva di fuochi d’artificio ad Ercolano si è avvalso della facoltà di non rispondere, sottolineando di non essere coinvolto nella vicenda. L’uomo, proprietario dello stabile esploso, è accusato di omicidio volontario plurimo con dolo eventuale, detenzione e fabbricazione di materiale esplodente non convenzionale e capolarato. Tuttavia, ha dichiarato di essere estraneo ai fatti.
Nell’esplosione hanno perso la vita tre giovani: il 18enne Samuel Tafciu e le sorelle gemelle di 26 anni Aurora e Sara Esposito. Si è appreso che Samuel si occupava della parte più pericolosa del lavoro, mentre le gemelle si dedicavano al confezionamento dei botti. La tragedia ha lasciato dietro di sé una moglie di 17 anni e una bimba di 5 mesi per Samuel, e una bambina di 5 anni per Aurora.
Le indagini continuano e coinvolgono anche l’ex compagna del 38enne, madre della figlia 13enne proprietaria della struttura. Resta da capire cosa abbia provocato l’esplosione e quale sia stata la dinamica esatta dell’accaduto. La comunità di Ercolano è sconvolta per la perdita dei tre giovani e attende giustizia per quanto accaduto.