Dopo le recenti scoperte di ordigni illegali a Pozzuoli, è emerso che uno dei petardi rinvenuti è stato chiamato “bomba Sinner”, in onore del tennista Jannik Sinner. Un ragazzo di 24 anni è stato arrestato per aver trasformato la sua abitazione in un laboratorio per la produzione di petardi illegali, ordinando le componenti via web principalmente dalla Cina. I militari hanno individuato il deposito seguendo il marketing sui social media, dove era possibile ordinare i petardi e farli consegnare in tutta Italia.
Il nome “bomba Sinner” deriva dal colore arancione dei petardi, simile ai precedenti ordigni illegali chiamati Maradona, Scudetto e Kvara. Questi petardi sono costituiti da una miscela estremamente sensibile e pericolosa, chiamata polvere flash, che rende l’utilizzo di questi ordigni molto pericoloso.
È preoccupante il fatto che nel giro di un mese siano stati sottratti ben 2.745 petardi dal mercato illegale, tutti con nomi particolari e altrettanto pericolosi per chi li maneggia. La pratica di dare nomi di sportivi a questi ordigni esplosivi sembra essere diventata una “tradizione” nel mondo dei fuochi d’artificio illegali.