Undici anni di indagini e processi ma nessun colpevole per l’incendio di Città della Scienza
Undici lunghi anni di indagini e processi, ma nessuna verità emersa sul terribile incendio che nel marzo del 2013 ha distrutto il polo interattivo Città della Scienza a Napoli. Ieri la corte di appello di Napoli ha assolto Paolo Cammarota, l’ex vigilante accusato di aver appiccato il rogo che ha ridotto in cenere il polo di via Coroglio.
Questa è la sesta pronuncia in un lungo procedimento giudiziario che potrebbe finalmente giungere a una conclusione, senza però individuare un colpevole per l’incendio che ha distrutto uno degli edifici del polo scientifico di Città della Scienza. Cammarota è stato assolto dall’accusa di incendio e crollo conseguente «per non aver commesso il fatto».
Fin dall’inizio delle indagini, Cammarota ha sempre dichiarato la sua innocenza. Questa è la terza decisione in appello per lui. Inizialmente condannato a 6 anni di reclusione in primo grado, era stato poi assolto in appello; successivamente, la Cassazione, su ricorso della procura generale, aveva deciso per un nuovo processo di appello, che si è concluso due anni fa con la condanna di Cammarota. La difesa aveva presentato ricorso in Cassazione, che aveva rinviato per una seconda volta gli atti alla Corte d’appello di Napoli.
Nel pomeriggio di ieri si è tenuto l’ultimo atto del terzo processo d’appello, con l’assoluzione di Paolo Cammarota nonostante la richiesta della procura generale di confermare la condanna a 6 anni. Entro 90 giorni saranno depositate le motivazioni della sentenza.
Nel verdetto di primo grado gli indizi contro Cammarota erano considerati «gravi, precisi e concordanti», ma da sempre sulla vicenda sono rimaste molte ombre. Nel primo verdetto si parlava di complici, ma questi non sono mai stati identificati. Inoltre, si evidenziava una presunta cattiva gestione della Fondazione Idis, ma anche in questo caso non è emerso alcun elemento utile per individuare eventuali responsabili dell’incendio.
Il rogo, sviluppatosi su quattro focolai, ha causato la distruzione di Città della Scienza, considerato uno dei principali attrattori turistici di Napoli con circa 350mila visitatori l’anno. Il disastro si è consumato nel giro di poche ore, lasciando dietro di sé solo cenere e macerie.
Con l’ennesima assoluzione di Paolo Cammarota, l’inchiesta sull’incendio rischia di impantanarsi definitivamente. I veri responsabili di quella tragedia restano ancora impuniti.