Il 5 maggio scorso, Sara Romano è stata tragicamente investita da un pirata della strada, a soli 21 anni. È morta sul colpo, lasciando dietro di sé una famiglia distrutta dal dolore. Il responsabile dell’incidente è fuggito, ma è stato identificato e condannato a quattro anni di reclusione. La sentenza ha deluso e amareggiato i familiari di Sara, che chiedevano una pena esemplare per chi ha causato la morte della giovane.

Il padre di Sara, Giuseppe Romano, si è detto sconvolto e indignato per l’omesso soccorso e l’omicidio stradale commesso da persone senza scrupoli. Ha ribadito la necessità di leggi più severe per gli investitori e di una giustizia più punitiva nei confronti di chi causa la morte sulle strade. La famiglia di Sara ha partecipato a sit-in e manifestazioni per chiedere giustizia e ricordare tutte le vittime della strada a Napoli, che continuano a perdere la vita in incidenti.

L’amarezza dei familiari di Sara si unisce a quella dei parenti di altre vittime, come Rita Granata, investita nello stesso giorno. Anche in questo caso, l’investitore è stato condannato a una pena ritenuta troppo lieve dai familiari, che si uniscono nella lotta per ottenere leggi più severe e giustizia per le vittime della strada. Nessuno potrà mai riportare indietro Sara, ma una condanna esemplare avrebbe potuto servire da monito per evitare altre tragedie simili.

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