La tragedia della morte di Carmine Puccinelli, il quindicenne di Napoli colpito da un tumore diagnosticato in ritardo, ha scosso profondamente la sua famiglia e l’opinione pubblica. La madre del ragazzo, Immacolata Riccio, ha deciso di denunciare pubblicamente le presunte negligenze nell’assistenza sanitaria ricevuta inizialmente dal figlio, chiedendo a gran voce giustizia.

Secondo quanto emerso dalla consulenza tecnica depositata presso la Procura di Macerata, la neoplasia al ginocchio di Carmine era già riconoscibile nel dicembre 2022, quando i primi sintomi avevano spinto la famiglia a cercare risposte. Tuttavia, al giovane fu semplicemente diagnosticata una contusione, una cisti o del liquido da aspirare. Gli avvocati e i medici legali coinvolti nel caso parlano di un grave ritardo diagnostico che ha condizionato in maniera determinante l’esito della malattia.

Immacolata Riccio ha deciso di rendere pubblica la sua storia per onorare la memoria del figlio e per evitare che altri bambini debbano soffrire come ha fatto lui. La madre di Carmine chiede che chi ha commesso errori paghi e che la morte del figlio non sia stata vana. La famiglia e i legali si impegnano a ottenere giustizia per Carmine e a garantire che la sua tragedia possa servire a proteggere altri bambini.

La storia di Carmine Puccinelli è un monito sulla necessità di garantire rispetto e competenza nell’assistenza sanitaria, soprattutto quando si tratta di minori. La battaglia per la giustizia continua, portata avanti con determinazione dalla famiglia e dagli avvocati coinvolti nel caso. Carmine è stato definito un martire sulla terra, ma la verità verrà alla luce e la sua morte non sarà stata vana.

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