Napoli. La lotta contro la camorra e il controllo illegale dei parcheggi abusivi è diventata sempre più pericolosa per chi decide di denunciare queste pratiche illegali. È quanto emerge dall’ultima aggressione subita dal parlamentare di Avs, Francesco Emilio Borrelli, lo scorso sabato a Forcella, nel centro storico di Napoli.

Borrelli, attivo da sei anni nella politica di strada, ha raccontato di come tre uomini e una donna lo abbiano aggredito mentre stava riprendendo in diretta sui social i soprusi della camorra. La sua scorta ha faticato a difenderlo e è intervenuta la polizia, ma uno degli aggressori ha simulato un malore, rendendo difficile l’intervento dell’ambulanza a causa della sosta selvaggia delle auto.

Questo episodio si aggiunge alle altre 55 aggressioni subite da Borrelli nel corso della sua carriera politica, caratterizzata da denunce coraggiose e incessanti contro la criminalità organizzata. Nonostante le numerose intimidazioni e denunce, il parlamentare ha ricevuto solidarietà bipartisan e il sostegno morale del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.

Il ministro ha proposto di organizzare insieme iniziative contro la criminalità, ma Borrelli sa che serve di più. La sua motivazione è chiara: dare il buon esempio e denunciare ciò che tutti sanno ma nessuno ha il coraggio di dire.

La lotta contro la camorra e le sue pratiche illegali è un impegno che richiede coraggio e determinazione, come dimostra l’esperienza di Francesco Emilio Borrelli. La sua voce si alza contro l’illegalità, nonostante le minacce e le aggressioni subite. È un esempio di come la società civile possa resistere e combattere contro la criminalità organizzata, unita nella denuncia di un male che affligge la nostra città.

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