La paura cresce nell’Alto Casertano e nel distretto vulcanico di Roccamonfina, dove la terra continua a tremare e lo sciame sismico in atto da lunedì non mostra segni di fermarsi. Due forti scosse, di magnitudo 2.4 e 2.3, si sono verificate a mezzogiorno di ieri, a pochi secondi di distanza l’una dall’altra. La terra ha tremato per la prima volta alle 12 e 43 secondi, seguita da un secondo terremoto solo 50 secondi dopo. Un terzo episodio si è verificato alle 15.13 e 52 secondi di ieri, con una magnitudo di 1.9. Non ci sono stati danni riportati e fortunatamente nessuna vittima o persona ferita.
Le scosse sono state registrate dai sismografi dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Roma, con epicentro a Roccamonfina. Gli eventi sono stati avvertiti dai cittadini, non solo nella zona dell’epicentro ma anche nei comuni vicini, come Sessa Aurunca. Il sindaco Lorenzo Di Iorio ha riferito che le scuole primarie erano regolarmente aperte e che non ci sono state scene di panico. Tuttavia, tra gli abitanti di Roccamonfina, cresce la preoccupazione e la paura per il futuro.
Il sindaco Carlo Montefusco ha prorogato lo stato di emergenza e ha istituito un centro operativo comunale aperto 24 ore su 24 fino al 31 dicembre. Due assessori seguiranno le operazioni e forniranno supporto psicologico ai cittadini. Montefusco ha anche proposto l’allestimento di una tendopoli in caso di evacuazioni, ma solo se le scosse supereranno i 4 gradi di magnitudo. I tecnici regionali hanno ispezionato le scuole, chiuse fino a gennaio.
Secondo gli esperti, la situazione rientra nei parametri normali connessi con l’apparato vulcanico presente nell’area. Il vulcano di Roccamonfina è in quiescenza da oltre 50mila anni, ma le attività residue di spegnimento come le scosse sismiche sono considerate normali. Non è possibile fare previsioni sull’andamento futuro del fenomeno, che potrebbe durare settimane o fermarsi improvvisamente. Bisogna rimanere calmi e seguire le indicazioni delle autorità competenti.
