La polizia di Stato ha effettuato un’operazione straordinaria nel rione Petrosino, presidiandolo con una trentina di uomini in divisa e in borghese. L’obiettivo era quello di cercare esplosivi e droga, ma sebbene la droga non sia stata trovata, i poliziotti a quattro zampe sono riusciti a scovare, in un garage in uso ad un residente della zona, un munizionamento «importante» ed un motorino rubato. Il proprietario del box è stato denunciato per ricettazione, quella dello scooter, ma il materiale sequestrato è stato trasferito presso la caserma Pisacane per essere sottoposto ad ulteriori accertamenti.
L’operazione è stata messa in campo dal questore Giancarlo Conticchio ed eseguita sotto la diretta direzione del capo della Squadra mobile, il vicequestore Gianni Di Palma. Sono state controllate 150 persone, delle quali una trentina con pregiudizi importanti di polizia. Un’auto è stata sequestrata per mancanza di copertura assicurativa, diverse persone sanzionate per violazioni al codice della strada.
L’ultimo episodio di violenza nel rione Petrosino, alla fine dello scorso mese di maggio, è stato l’incendio di due vetture, all’interno di una delle quali è stata rivenuta una bottiglietta con del liquido infiammabile. Secondo le prime ipotesi investigative, l’episodio delittuoso è da ricollegare a Roberto Bianco junior e allo spaccio di droga: l’autovettura da cui è partito il rogo sarebbe di una persona vicina a Bianco e in passato utilizzata dallo stesso per brevi spostamenti.
Il 26enne salernitano, in carcere dallo scorso anno per i colpi di pistola esplosi contro la vetrina del Mulino Urbano a piazza Malta, fu trovato, nell’immediatezza del fatto, in possesso di una Kimber calibro 45, completa di caricatore e con il colpo in canna, nonostante il tentativo di disfarsene, oltre a tentare la fuga. Ma dopo quell’arresto gli episodi di violenza nella stessa strada dove la sua famiglia vive sono continuati e più volte si è sparato in direzione delle loro abitazioni. Dietro tutto ciò, dunque, potrebbe esserci proprio lo spaccio della droga.
La polizia di Stato ha quindi sequestrato il munizionamento trovato nel garage del residente del rione Petrosino per cercare di capire se si tratta dello stesso calibro dei colpi sparati in passato in quel rione o in altre zone della città. Si valuterà anche il due ruote che potrebbe essere stato utilizzato per mettere a segno dei colpi oppure per «spaventare» eventuali gruppi diversi ed affermare il proprio predominio sul territorio a colpi d’arma da fuoco. In ogni caso, l’operazione straordinaria ha dimostrato la presenza dello Stato in un rione a serio rischio criminalità.