Il duplice omicidio avvenuto a Sant’Antimo, nel Napoletano, ha sconvolto l’intera comunità locale. Raffaele Caiazzo, accusato di aver ucciso il genero Luigi e la nuora Maria Brigida, è stato arrestato e sottoposto a custodia cautelare in carcere. Il movente dell’omicidio sarebbe stato la convinzione di Caiazzo che i due cognati avessero una relazione extraconiugale.
Alfonso Caiazzo, figlio del presunto omicida, ha raccontato di aver cercato di proteggere la moglie Maria Brigida, telefonandole e chiedendole di chiudersi in casa. Purtroppo, quando è arrivato a casa, ha trovato la moglie morta in bagno, crivellata di colpi come il cognato Luigi.
L’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Napoli, Simone Farina, ha rivelato anche che i fratelli gemelli Anna e Alfonso Caiazzo avevano indicato ai carabinieri che il padre Raffaele era l’autore del duplice omicidio. Inoltre, Alfonso ha riferito di sospettare che il padre fosse invaghito di Maria Brigida e che avesse confessato di avere avuto un rapporto con lei.
La famiglia Caiazzo aveva già avuto un chiarimento la sera prima dell’omicidio, durante il quale il presunto omicida aveva confermato la sua idea che i due cognati avessero una relazione, ma aveva ritrattato l’affermazione di aver avuto un rapporto con la nuora.
La moglie di Raffaele Caiazzo, Amelia D’Isidoro, ha spiegato che la fissazione del marito sulla relazione tra i cognati era nata durante una festa di Carnevale, quando aveva visto Luigi fare avances a Maria Brigida.
La tragedia di Sant’Antimo ha lasciato un segno indelebile nella comunità locale e ha messo in luce l’importanza di prevenire e gestire in modo adeguato i conflitti familiari.