Vincenzo D’Onofrio, 55 anni, ex custode del cimitero di Arpaia, è stato recentemente sospeso a seguito di una condanna passata in giudicato. Inoltre, gli è stato imposto un divieto di dimora nella città. Dopo l’interrogatorio da parte del Gip Gelsomina Palmieri, presente il suo difensore Vittorio Fucci, il magistrato ha deciso di attenuare la misura, revocando il divieto di dimora e limitando il suo raggio di movimento al centro di Arpaia.

L’uomo, infatti, è stato accusato di estorsione e minaccia a pubblico ufficiale, in seguito alle indagini dei carabinieri di Montesarchio. Secondo l’accusa, avrebbe cercato di fare assumere la moglie da parte dei titolari della ditta assegnataria dei servizi cimiteriali di Arpaia, utilizzando minacce.

La decisione del Gip di limitare il raggio di movimento di D’Onofrio è stata presa in considerazione della gravità dei reati di cui è indiziato. Tuttavia, la revoca del divieto di dimora potrebbe essere interpretata come una decisione favorevole nei confronti dell’imputato.

Resta da vedere come evolveranno le indagini e se D’Onofrio verrà condannato per i reati di cui è accusato. Nel frattempo, la città di Arpaia dovrà fare i conti con il ritiro del suo custode del cimitero e con la questione della ditta assegnataria dei servizi cimiteriali.

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