Frode fiscale nel commercio della vendita di carne: otto persone indagate

La procura di Nocera Inferiore ha concluso le indagini su una presunta associazione a delinquere volta a commettere reati di natura tributaria. Sono otto le persone indagate, residenti tra le due Nocera, accusate di frode fiscale nel commercio della vendita di carne. La Guardia di Finanza ha individuato un sistema fraudolento finalizzato al compimento di reati di frode fiscale, tra cui l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, l’occultamento e la distruzione delle scritture contabili di società cartiere, e l’omessa o infedele presentazione delle dichiarazioni fiscali.

Gli indagati hanno scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere dinanzi al gip, che ha autorizzato il sequestro di cinque aziende per un complessivo di circa 11 milioni di euro. Tre sono accusati di aver costituito e gestito le società “cartiere”, le quali avvantaggiavano una quarta società che commercializzava ingenti quantitativi di carne, beneficiando dell’evasione d’imposta delle predette società cartiere oltre che dell’indebito credito Iva, generato “artificiosamente” dall’annotazione delle fatture inesistenti.

Il resto dei ruoli veniva invece rivestito dai cosiddetti prestanome, che si intestavano il resto delle società cartiere. Tra questi c’era anche chi svolgeva mansioni di custode della cassa contante delle attività economiche ritenute illecite. La Guardia di Finanza ha individuato il ruolo di un altro indagato, ritenuto collaboratore del “sodalizio”, rappresentante legale di una delle società attenzionate, proprietaria delle strutture e delle celle frigo.

I fatti vanno dal 2016 al 2013, localizzati tra Nocera Inferiore, Nocera Superiore e Pagani. La ricostruzione del volume d’affari sarebbe stata ostacolata, con la distruzione o occultamento delle scritture contabili e di altri documenti, la cui conservazione, per legge, risulta essere obbligatoria. Documentazione che, di fatto, non veniva consegnata alla Finanza. Oltre al sequestro, il gip aveva interdetto alcuni degli indagati dall’esercizio dell’attività imprenditoriale.

Con la conclusione delle indagini le difese potranno ricorrere con ricorso al Tribunale del Riesame riguardo il sequestro dei soldi, al momento, bloccati dal provvedimento del tribunale. Con l’indagine conclusa, la procura di Nocera Inferiore si prepara invece a chiedere il rinvio a giudizio. Tra i difensori Carlo De Martino, Massimiliano Forte e Antonio Langella.

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